Il biofeedback: strumento di benessere psicologico

Che cos’è.
Quando si parla di biofeedback ci si riferisce ad una serie di strumenti elettronici che permettono di fornire ad un soggetto, una serie di informazioni continue nel tempo sui processi fisiologici del corpo del soggetto stesso. Bio-feedback significa infatti “informazione biologica retroattiva o di ritorno”.

A che cosa serve.
Attraverso un training è possibile, e questo è il dato interessante, porre sotto controllo funzioni che normalmente non lo sono come il respiro, la temperatura della pelle, la tensione muscolare, la variabilità della frequenza cardiaca. Questi fattori fisiologici, non sono solo da intendersi individualmente (e di per sè una maggiore consapevolezza e un maggior controllo porterebbe benessere), ma sono strettamente correlati ad altre funzioni cognitive ed emotive.

Facciamo un esempio.

Se pensiamo ad uno stato disfunzionale come l’ansia molte persone ad esempio “sentono” (più che pensare) una stretta allo stomaco. Questo incide su uno stato fisiologico fondamentale quale la respirazione. Tramite un adeguato training con il biofeedback è possibile imparare a modificare all’occorrenza il proprio comportamento con uno schema più funzionale di respiro. Ma questo è solo un esempio elementare e non equivale per tutti: il biofeedback infatti adeguatamente abbinato a tecniche ad esempio più cognitive e di rilassamento esprime al massimo le proprie potenzialità validando le tecniche stesse.

Che cosa misura.
I correlati biologici misurabili appartengono principalmente al SNA (Sistema Nervoso Autonomo) e all’attività muscolare.

Il SNA è quella parte del sistema nervoso che regola il funzionamento di tutti gli organi e sfugge sia alla volontà, sia alla coscienza. Non dobbiamo in pratica preoccuparci del respiro o che il cuore batta sempre…c’è un sistema, che dipende dal cervello limbico, che lo fa “incoscientemente”. E tanto incoscientemente impariamo a usarlo male. In ogni caso i correlati biologici o meglio segnali psicofisiologici possono essere così riassunti:

  • conduttanza elettrica cutanea
  • temperatura periferica
  • frequenza e variabilità della frequenza cardiaca
  • respirazione

Più facilmente controllabile perchè dipendente dall’area motoria corticale sono:

  • l’attività muscolare
  • la goniometria
  • la forza

 In pratica
Una persona collegata al sensore (ultima immagine in basso) trasmette un segnale (in questo caso conduttanza cutanea) ad un registratore (in alto a sx) che legge, converte e amplifica e rende disponibile per un computer. La persona in questo caso riceverà sia un feedback visivo sia acustico sulla performance. Il feedback quindi conferma o non conferma il buon andamento dell’esercitazione permettendo al cliente di auto-regolarsi in presenza del messaggio di ritorno ricevuto.

A chi è indirizzato.
Sono molte le potenzialità dello strumento che permette in modo non invasivo di poter lavorare su stessi e ottenere da subito risultati importanti.

Possiamo ridurre a tre macro-aree l’utilizzo:

  • benessere

  • performance

  • clinico

Benessere perchè permette ad ogni individuo di conoscere la propria fisiologia. Non è banale riappropriarsi in modo volontario del proprio respiro distinguendo tra respiro toracico e e respiro addominale, come non è banale capire che attraverso un sensore posso capire come controllare intenzionalmente i miei muscoli mascellari per una persona che soffre di bruxismo. Fornire strumenti ed abilità pratiche per gestire lo stress non solo è auspicabile, ma nei tempi che stiamo vivendo è fondamentale.

Performance perchè lo abbiamo utilizzato con successo con qualunque persona abbia a che fare quotidianamente con prestazioni impegnative come sportivi e manager. Sappiamo infatti quanto sia importante che mente e corpo cooperino all’unisono in ogni momento cosicchè pensieri, decisioni e comportamenti si concatenino e si manifestino con naturalezza, perseguendo più facilmente i nostri obiettivi per raggiungere la più desiderabile delle competenze: il flow.

Clinico perchè è stato il primo utilizzo e l’abbinamento ad altre tecniche e metodologia è importante ai fini del successo terapeutico.

Infine riportiamo di seguito una serie di ambiti più specifici di intervento:

  • Ansia, Attacchi di panico, fobie.
  • Asma.
  • Depressione (leggera, moderata).
  • Assillo di pensieri, Distraibilità.
  • Dolore del collo e delle spalle, gestione del dolore.
  • Difficoltà di apprendimento; aumento della performance.
  • Effetti delle emozioni,test dell’ansia.
  • Malattie cardiovascolari, aritmie, ipertensione, tachicardia.
  • Malattie dell’alimentazione:anoressia, bulimia, obesità.
  • Malattia di Raynaud
  • Malattia gastrointestinali:ulcera, colite…
  • Malattie muscolari, torcicollo spasmodico, emispasmo facciale,tremori
  • Rieducazione nella malattia di Parkinson
  • Malattia oro-mandibolari, dolori alle articolazioni temporo-mandibolari, bruxismo
  • Mal di testa, emicrania, cefalea tensiva
  • Meditazione
  • Perfezionamento dei processi cognitivi, emotivi, fisici e sociali
  • Stress
  • Sindrome iperattiva del bambino
  • Disturbi del linguaggio, della voce, balbuzia
  • Disturbi del sonno
  • Disturbi della vigilanza e dell’attenzione