Sport e Azienda: due ambiti, un unico approccio.

B-Skilled: psicologia dello sport e della performance Sport e Azienda: due ambiti, un unico approccio. Torino sport e azienda psicologia sportiva psicologia organizzativa psicologia dello sport psicologia del lavoro psicologia aziendale meccanismi mentali formazione esperienziale allenamento mentale Crediamo fermamente che lo Sport e l’Azienda abbiano delle importanti aree di sovrapposizione. Il nostro obiettivo è attivare il dialogo tra questi due ambiti, non nel senso valoriale, non dal punto di vista del marketing, ma nel capire puntualmente cosa li accomuna in una prospettiva psicologica e di alta prestazione.

B-skilled nasce con due anime e dopo anni di lavoro nelle organizzazioni pubbliche e private, e a contatto con sportivi e federazioni abbiamo deciso di unirle in questo approccio. Ma questa storia, oltre che dalla nostra esperienza, nasce anche per motivi più profondi. I tempi che stiamo vivendo infatti sono complessi e allo stesso tempo ricchi di sfide e opportunità. La aziende sono cambiate e molto: a profondi cambiamenti strutturali sono seguiti cambiamenti di mentalità. La coesistenza con l’incertezza è una norma e la responsabilità, intesa come job ownership, è aumentata a tutti i livelli: a ogni attore organizzativo è richiesta più proattività e spirito d’iniziativa per miglioramenti e innovazioni. Il significato del proprio ruolo in poche parole va ridefinito come l’apporto alla organizzazione di appartenenza.

E proprio qui la nostra esperienza come professionisti e esperti in Psicologia di Sport interviene. Sappiamo quali sono le caratteristiche di sport considerati minori come appeal, ma non per questo inferiori come competenze mentali che bisogna mettere in atto. Dal biathlon alla scherma, dalla vela al motocross, dall’hockey al pattinaggio e agli sport  da combattimento per citarne alcuni. Lo sforzo profuso per questi sportivi è molto grande, ma non solo nella gestione della prestazione sportiva, ma anche in quello che è il procacciamento dello sponsor, l’organizzazione degli allenamenti, la gestione del tempo. Se torniamo alla perfomance dello sportivo allora le competenze cognitive più pregiate hanno un parallelismo significativo  con la “prestazione” aziendali.

Facciamo degli esempi. Lo sportivo che riesca a fare un salto mentale dall’essere un atleta all’essere un campione è quello sportivo che conosce, valorizza e porta in campo le proprie risorse. E ciò che in psicologia chiamiamo self-efficacy. In una logica aziendale chi percepisce e valorizza le proprie competenze soft e tecniche ha più credenza positiva nel raggiungere obiettivi, proprio perchè è capace di sfruttare al massimo le proprie capacità. Ma non finisce qui, avere la cultura dell’autoefficacia in azienda significa avere in mente anche qual’è la mappa del tesoro dei miei collaboratori e su quella sposto la mia attenzione. E questo permette di avere una leadership più diffusa e potenzialmente a tutti i livelli mettendo le persone in condizione di giocare al meglio con le carte che si hanno in mano.Fuoriclasse si nasce, ma Campioni si diventa. Cosi come Leader si diventa. Va da che è fondamentale allora capire quali sono le fonti e come alimentare nel tempo il senso di autoefficacia.

Ancora sul dialogo tra Sport a Azienda. La domanda che facciamo spesso nelle nostre aule è: quanto tempo passate in azienda? Dopo il dovuto tempo di riflessione qualcuno ci risponde “troppo”. Troppo, dal nostro punto di vista, vuol dire anche quanto pensiamo al lavoro quando siamo a casa o quanto riusciamo a staccare non appena usciti dall’ingresso e ci dirigiamo verso casa. Le ore lavorative inoltre sono molte più rispetto a quelle che passiamo a casa. Questo vuol dire molte cose: che la nostra identità professionale è importante e che è bene passare quindi con qualità il tempo al lavoro con relazioni proficue e soddisfazione professionale.Allora il lavoro importante è per una persona essere mindful. Avere mindulness vuol dire essere consapevoli di sè nel momento presente per favorire e cogliere tutte le opportunità dell’esperienza diretta. Vanno in direzione contraria aspettative, schemi, pregiudizi e sicuramente, riprendendo l’esempio, pensare in modo eccessivo al lavoro quando si dovrebbe essere nella piena zona personale. Tornando allo sport pensate per un attimo all’atleta che continua ad anticipare mentalmente la prestazione che andrà a fare. L’ansia è infatti anticipare in modo eccessivo, una sorta “memoria” del futuro. Gli atleti che realizzano performance di livello superiore, utilizzano “interruttori” mentali cercando lo stato mentale adeguato alla situazione. Questa è la grande competenza da conquistare nelle organizzazioni. Ma è solo un aspetto di cosa vuol dire praticamente avere piena consapevolezza e piena capacità di utilizzare le competenze.

Non intendiamo esaurire qui il discorso, ma l’articolo deve servire solo come spunto. Spunto per costruire finalmente un dialogo costruttivo e vicino al mondo delle aziende su che cosa realisticamente e fuor di metafora, lo sport, e nello specifico la psicologia dello sport può legittimamente “trasferire” alle organizzazioni.