La semplicità di diventare arbitro!

La maggior parte degli sport ha difficoltà a trovare un numero sufficiente di arbitri e giudici a tutti i livelli, motivo per cui è relativamente semplice diventare un funzionario sportivo. In molti casi, gli unici requisiti sono avere almeno 14 anni ed essere iscritto ad una società sportiva, infatti, di solito non devono nemmeno essere attivi fisicamente come gli atleti che vorrebbero arbitrare. Tuttavia, gli aspiranti arbitri e giudici devono superare test teorici e pratici e in alcuni sport (ad esempio calcio e football americano) sono richiesti anche test di idoneità fisici aggiuntivi.

Inoltre, anche quando gli arbitri sono molto talentuosi, di solito ci vogliono anni prima che raggiungano un livello elevato (ad esempio, una media di 16 anni per gli arbitri di calcio) a causa della richiesta di acquisire esperienza e di essere sottoposti ad un attento monitoraggio e valutazione nel tempo, in particolare quando si tratta di arbitri che non sono stati ex giocatori d’élite (MacMahon et al., 2007).

Un’altro aspetto importante risulta essere quello retributivo, dove, per molti sport, non è significativo, il che spinge gli arbitri e i giudici a non considerare la carriera arbitrale come un’opzione praticabile, avendo di solite altre priorità.

Un ulteriore problema acuto correlato è il tasso di abbandono, che è spesso causato sia da motivi organizzativi, risorse e strutture inadeguate, sia da motivi personali, ad esempio, scarso feedback, abuso da parte di allenatori e spettatori (per un approfondimento di rimandiamo a questo articolo sui fattori di rischio). Tuttavia, la ricerca ha dimostrato che, nonostante i fattori di stress, sembrano utilizzare l’interazione sociale in un modo che li aiuta a continuare ad arbitrare (Kellett & Shilbury, 2007).

Proprio per questi motivi, sono necessarie ulteriori ricerche sulle differenze individuali intorno alle esperienze negative e positive dei funzionari sportivi, così da poter sviluppare strategie e formazioni migliori per evitare l’abbandono sportivo ed esplorare se le variabili correlate influenzano anche le prestazioni sportive arbitrali, alimentando una passione armoniosa, e non ossessiva, per la carriera arbitrale (Samuel et al., 2020).

BIBLIOGRAFIA

Kellett, P., & Shilbury, D. (2007). Umpire participation: Is abuse really the issue? Sport Management Review, 10(3), 209–229.

MacMahon, C., Helsen, W. F., Starkes, J. L., & Weston, M. (2007). Decision-making skills and deliberate practice in elite association football referees. Journal of Sports Sciences, 25(1), 65–78. 

Samuel, R. D., Tenenbaum, G., & Galily, Y. (2020). An integrated conceptual frame work of decision-making in soccer refereeing. International Journal of Sport and Exercise  Psychology.